Un ritorno velato dalla malinconia e dalla speranza durante una cerimonia semplice, ma toccante come lo è sempre stato. La festa patronale del 2021 tutti la ricorderanno come l’anno delle restrizioni, dovute alla pandemia ma anche ai lavori di restauro in corso che hanno limitato tanti movimenti a cominciare dagli addobbi piu’ solenni, con la mancanza delle statue dei Santi e della stessa cerimonia di intronizzazione e di reposizione che, probabilmente,mai si è svolta attraversando la navata del SS. Sacramento. Una cerimonia, quella di oggi, che ricorderemo a lungo per un ulteriore particolare. Non si è verificato mai che la Madonna “tornasse a casa” ornata non solo dei suoi ori, ma della corona d’oro che, abutidinalmente, viene tolta la sera stessa del rientro in cattedrale dopo la processione. Un segno particolare beneaugurante? Noi lo speriamo ma soprattutto crediamo che sarà cosi’ e la Madonna, dopo questo infelice periodo, tornerà ad essere festeggiata come Vieste è abituata.
La città di Vieste, ha detto Don Giuseppe Clemente che ha celebrato la messa di conclusione dei festeggiamenti, è fortunata perché è sotto la protezione della Madonna che ci conduce ogni giorno a Dio. Ma questo privilegio lo dobbiamo guadagnare e mantenerlo come un dono che ci è stato fatto nei secoli e nella nostra storia.La presenza di Maria tra di noi non termina con la chiusura dei festeggiamenti perché se da oggi riprende il nostro faticoso cammino quotidiano, la Madonna non va a riposo e noi le abbiamo dato un posto accanto a noi per riprendere la nostra vita di ogni giorno. Fra poco sarà estate, desideriamo tutti che arrivi anche la possibilità per tutti di poter lavorare. Ma, ognuno di noi non dimentichi un particolare importante. sia nel nostro DNA l’accoglienza spensierata e la dedizione sorridente. Quel sorriso che la Madonna in questi giorni non ci ha mai negato