Prossimi a traguardo finale dei sabati che ci preparano alla festa di Santa Maria,ammiriamo tre particolari mosaici, di recente collocazione,che impreziosiscono e circoscrivono la storia e il decoro del santuario di Merino. Del primo mosaico, quello che è visibile alle spalle del presbiterio della chiesa all’aperto, abbiamo fatto una particolare descrizione nella settimana passata. Ora vogliamo occuparci di quello collocato sulla parete sud del santuario e che domina dall’alto l’intera area. Questo ripropone fedelmente una preziosa tela posta all’interno del santuario ( nel mosaico però “scompaiono” tre angeli sulla sinistra). Questa venne commissionata da tale Don Filippo Petrone e dipinta da Ernesto Moccia in Bagnoli del Molise, in tempi antichi ma non troppo lontani. Il dipinto originale ripropone il tema ricorrente della Annunciazione della Madonna, cui la stessa chiesa di Merino è dedicata, in cui un angelo sorretto dalle sue ali, annuncia a Maria che presto sarebbe diventata la madre di Dio. Non un annuncio qualunque, ma un annuncio che viene suggerito dallo Spirito Santo ed indicato dallo stesso Angelo ( l’Arcangelo Gabriele) per quanto sta per compiersi in Lei. Un annuncio caro agli abitanti del cielo e confermato da una schiera di sei angeli di cui uno sorregge una corona
che sta per essere posta direttamente sul capo della Vergine Maria. Una tela semplice e senza troppe pretese, ma che riassume in poche parole la semplicità di una fanciulla sorpresa mentre era in preghiera ( vicino a lei è presente un inginocchiatoio). Tuttavia Maria non lo utilizza perché vuole sentire il contatto diretto della terra mentre pronuncia il suo si. Nel dipinto l’autore raffigura la Madonna con un piedistallo. Una interpretazione che , a nostro giudizio,va a cozzare un po’ contro quello che si vuole raffigurare. Infatti l’annuncio è qualcosa di vivo e non puo’ essere certamente raffigurato con quel piedistallo generalmente collocato solo sotto le statue, simulacri diretti certamente alla venerazione, ma un po’ lontani da qualcosa di fortemente vivo.