Sembrava che la pandemia si potesse dimenticare, dopo le sofferenze che ci ha portato durante la scorsa primavera. Ma non è cosi. Purtroppo la situazione è tornata piu’ prepotente di prima, e se già la nostra città fosse stata lambita lievemente, ora ci troviamo a dover lottare contro un numero di contagiati notevolmente superiore, tanto da aver fatto cadere il nostro territorio, e non solo, in un colore profondamente rosso.
Siamo tutti inermi davanti alle difficoltà provocate da un essere talmente invisibile e talmente subdolo. se ci rallegra il fatto che la stragrande maggioranza di persone contagiate sono asintomatiche, non possiamo dimenticare che chi è colpito, soprattutto le persone anziane, corrono il serio pericolo di andare incontro alla morte. Anche noi vogliamo unirci al coro incessante dei politici e di chi opera nel campo sanitario: utilizziamo le mascherine, disinfettiamo bene le mani, manteniamo le distanze sociali ed osserviamo le disposizioni del DPCM.
Noi che siamo una istituzione cattolica, alle strette dipendenze del Vescovo, non possiamo non chiedere alla Madonna la misericordia verso i suoi figli e la tanto richiesta sconfitta di questa pandemia. Per questo vogliamo riproporre alla meditazione dei nostri lettori la supplica che Padre Franco, nostro Arcivescovo, ha composto per noi.
Madonna di Merino
aiutaci e rendici solidali con le persone colpite dal virus e in quelle che per questo flagello hanno lasciato il nostro mondo, feriti e caduti di una guerra giunta improvvisa e senza esser dichiarata. Madonna di Merino aiutaci a renderci solidali con le famiglie dei defunti e dei malati, segnati negli affetti più cari e in apprensione, vittime inermi di un nemico giunto come un aggressore a modificare gli affetti e le relazioni. Aiutaci e rendici solidali con chi è costretto all’esperienza della quarantena, esperienza quasi di carcere imposto, di arresti domiciliari, non per colpa commessa ma toccato da un avvenimento incomprensibile, o magari per dovere professionale o gesto di carità, pensando a quanti si sono contagiati a seguito del dovere professionale come sanitari e sono molti. Madonna di Merino facci solidali con i medici di famiglia e gli operatori di primo soccorso, in trincea con poche sicurezze – e a volte senza mezzi – a combattere un nemico invisibile. Aiutaci e rendici solidali con i medici e infermieri, gli operatori sanitari e i lavoratori tutti dei presidi ospedalieri, diventati campi di battaglia senza orari, turni e con forze che sembrano diminuire, mentre aumenta il suono delle sirene di allarme. Aiutaci e rendici solidali con i responsabili della vita civile, i governanti e gli amministratori, leaders in tempi calamitosi obbligati ad assumere decisioni che appaiono amare e impopolari. Madonna rendici solidali con gli abitanti del nostro territorio a vocazione turistica, imprenditori e lavoratori che temono per la stagione lavorativa che stavano preparando con impegno, creatività e responsabilità. L’insicurezza del momento sembra tutto improvvisamente compromettere. Rendici solidali o Maria di Merino con i dimenticati, anziani e persone che vivono sole, mendicanti, homeless, tutte categorie rimaste escluse dai circoli relazionali e che già erano in difetto e labili nei loro confronti.
Aiutaci e rendici solidali con gli ultimi che non appaiono più nell’informazione giornalistica e televisiva mentre fino a qualche settimana fa riempivano i palinsesti: gli emigranti e i rifugiati, chi rischia la vita attraversando in questi giorni il nostro mare. Tutti questi esistono ancora come prima e continuano il loro calvario. Madonna di Merino potrei continuare con altre categorie fino a giungere al mio cuore, al cuore di ognuno di noi qui in cattedrale o attraverso la televisione. Cuore che sta cercando di vivere questa celebrazione eucaristica anomala. Anche il mio e nostro cuore può essere affetto dal virus della chiusura e dell’egoismo. Un cuore che diventa carcere invece che forza di relazione amorosa. Aiutaci Maria di Merino a contemplare in tutte queste persone che sono la carne di Cristo, l’Eucaristia che in questi giorni non possiamo ricevere, l’eucaristia vivente fatta persona debole e sofferente ma che risplende sul proprio volto il volto del tuo figlio, il dolcissimo Gesù crocifisso e risorto. Come il tuo dolcissimo Gesù sulla croce tutti noi abbiamo sete e ti diciamo come la samaritana “Dacci l’acqua viva che sai fare sgorgare e disseta tutte le categorie di persone per cui ti stiamo offrendo questa celebrazione eucaristica. Disseta il nostro e mio cuore perché non si inaridisca. Amen
+ padre Franco MOSCONE
Per dare a tutti la possibilità di poter leggere e recitare questa preghiera, per qualche settimana non aggiorneremo il nostro sito con nuovi articoli, a meno che non accadano degli avvenimenti importanti che è nostro dovere pubblicare su queste pagine.A presto!