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DON ANTONIO SPALATRO A SESSANTASEI ANNI DALLA MORTE

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IL PRETE SE NON VIVE CON IL CUORE “SFONDATO”, NON PORTA FRUTTI.

Nella calura estiva, ma rinfrescati dalla natura del centro di spiritualità di San Salvatore, Padre Franco ha tenuto una interessante relazione sul servo di Dio Don Antonio Spalatro, i cui resti mortali riposano nella cattedrale viestana. L’Arcivescovo, giunto presso il centro solo per la seconda volta, meravigliato per la bellezza del luogo, ha sottolineato quanto fosse grande l’amore di don Antonio verso i poveri e verso il Corpo mistico di Gesu’ Cristo. La sua vita, quasi a presagio della sua santità, era stata già tracciata da alcune date,come quella della nascita il 2 febbraio, giorno dedicato alla purità della Madonna , e quello della ordinazione sacerdotale, avvenuta nella cattedrale di Vieste il 15 agosto,giorno dell’Assunta.

Per don Antonio il prete deve essere un seme che sa marcire perché solo in questo modo può portare frutti. Ma un seme che muore, ha detto padre Franco, non potrà mai vedere il frutto immediatamente, ma solo con il tempo. E il tempo in cui sono maturati i frutti della sua vita esemplare,lo stanno vivendo i tempi attuali con il processo di beatificazione ormai verso l’epilogo finale. Don Antonio è il prete che ha saputo interpretare tutto futuro della chiesa.

Il Vescovo ha così aiutato a far capire il grande dono del sacerdozio che Dio ha fatto alla Sua Chiesa e in particolar modo alla nosrra chiesa diocesana.

Il vescovo poi si è soffermato su un brano del diario scritto da Don Antonio, riguardo alla morte per tetano di un chierichetto, Peppino, di cui egli ricorda il sorriso e la vivacità. Ma in questo evento don Antonio quasi presagisce la propria morte, che avverrà poco tempo dopo. Un brano che si avvicina molto al vangelo, ha detto il vescovo. “Peppino, promettimi che mi preparerai un posto in paradiso, e nella risposta affermativa del bambino morente, don Antonio vede ormai la sua morte imminente, come vede la realizzazione del suo grande desiderio, quello di poter marcire per vedere i buoni frutti.