UNA PIANTA DAL PROFUMO INEBRIANTE
Secondo alcuni studiosi, o ricercatori che dir si voglia, sembra che la statua della Madonna di Merino sia di scuola napoletana e scolpita su legno di tiglio.
Il legno di tiglio oltre ad essere facilmente intagliabile, sarebbe difficilmente attaccabile dal tarlo per cui assicurerebbe, come è avvenuto nel nostro caso, una durata molto lunga, senza la necessità di intervenire frequentemente nei restauri. In natura Il tiglio è un albero a bassa manutenzione, che raggiunge addirittura i 25-30 metri di altezza. Oltre al suo aspetto ornamentale ( ma le foglie sono presenti solo nei periodi caldi dell’anno per poi cadere con l’arrivo del freddo autunnale) viene coltivato per i suoi fiori dall’inebriante profumo, il cui periodo di fioritura coincide con i primi tepori estivi: tra maggio e giugno e luglio, le cui infiorescenze producono piccoli frutti sferici dal diametro di 4-5 mm e di colore verdastro. I frutti, a maturazione ultimata, sono pelosi e,cadendo, danno un magico aspetto…di una nevicata a primavera inoltrata.
Non vorremmo fare una lezione di botanica, anche se l’argomento ci affascina. Però ci piace sottolineare una particolare coincidenza. Come mai gli artisti per creare la statua della Madonna di Merino hanno scelto proprio il legno di tiglio che non sarebbe comunque l’unico legno resistente ai tarli? La nostra è solo una deduzione fantasiosa, ma ci mettiamo qualcosa di nostro: il fiore del tiglio, come dicevamo,è molto profumato. Da secoli il mese di maggio è dedicato alla Madonna. Questo è il mese in cui fioriscono anche le rose e fioriscono tanti altri fiori,fra cui il tiglio. Inoltre i campi sono verdi e vicini alla raccolta del grano. Alla Madonna dunque è dedicato il mese del tepore, dei profumi e dei colori.
Pensiamola cosi e mettiamoci la nostra preghiera e la nostra fantasia.