CONCLUSE LE CELEBRAZIONI IN ONORE DELLA MADONNA ASSUNTA IN CIELO
Un nuovo sole è sorto nel cielo di Vieste dopo la lunga giornata dedicata ai bagordi di ferragosto e alla più cristiana giornata dedicata alla Madonna Assunta in cielo. Un cielo che questa mattina si è rivelato turchino, sgombro di nuvole e con temperature molto più piacevoli rispetto alle passate giornate. In tale modo la cattedrale si è trasformata in una eco di canti dedicati a Santa Maria di Merino ,che in questi giorni abbiamo venerato sotto il titolo dell’Assunta,dopo un novenario certamente non frequentato alla stessa tregua del mese di maggio, ma con una presenza giornaliera confortante,e che oggi ha concluso tutte le celebrazioni del 2019 dedicate al simulacro mariano più importante di Vieste e della sua stessa storia.
Anche quest’anno Maria Santissima di Merino è passata tra i suoi figli per assicurare la sua presenza e la sua protezione tramite il proprio “manto odoroso”.La Madonna è vista come la Madre e la serva umile. Infatti fin dall’apparizione dell’Angelo che le comunicava che sarebbe diventata la Madre di Dio, ha subito risposto il suo “si” ad essere la serva di Cristo, ovvero lo strumento di Dio, rimanendo in umiltà e riconoscendone la sua grandezza, come ha sottolineato il celebrante. Ogni volta che la nostra statua di Maria Merino torna nella sua cappella, tornano sicuramente alla mente le tante preoccupazioni che avvolge il nostro essere e sempre questa piccola, ma grande cerimonia, lascia un velo di tristezza che fa porre al fedele viestano la stessa domanda“ ma tu, che ci fai in questa cappella?” Una domanda che nel contempo è una affermazione per dire a Santa Maria che il suo popolo la ama e che non è possibile che Ella rimanga chiusa da un vetro nella sua artistica “casa”, considerato che non esiste casa viestana o viestano sparso nel mondo che non abbia una sua immagine alla quale ogni giorno si rivolge per chiedere” grazie e favori”.
Si è chiuso dunque il quadro religioso del 2019. Un anno di cui abbiamo già trascorso più della metà e verso il quale, dopo la pausa estiva anche essa verso il suo epilogo,ci apprestiamo a vivere con relativa calma e probabilmente più stanchezza. Verrà l’autunno e poi l’inverno e saranno tante le occasioni in cui dovremo poter riflettere sulla nostra fede, sulla nostra vita, sulla nostro futuro troppe volte carico di incertezze.
Affidiamoci dunque alla mano benedicente e allo sguardo di Santa Maria di Merino. Le nostre preoccupazioni sicuramente saranno affievolite dal suo tenero amore.