La processione di Santa Maria, come tutti
conosciamo, inizia il mattino del 9 maggio,
per terminare a notte fonda, dopo essersi
snodata in più riprese lungo il cammino a
piedi dal centro urbano di Vieste verso il
santuario mariano di Merino, a sette
chilometri, con gran parte del tragitto sulla
spiaggia assolata e già piena di bagnanti.
Ma ci sono alcuni paesi della nostra Italia
che, in qualche modo, riflettono le loro
antiche usanze che somigliano vagamente
alla nostra. Recentemente i media ci hanno proposto la processione della Madonna
nera,protettrice del centro montano di Viggiano, nella provincia di Potenza, la cui
processione, seppur in un contesto naturalistico diverso,crea delle analogie con la
processione di Santa Maria di Merino.
In un giorno caldo di maggio, la pregiata
statua, chiusa in un baldacchino di oro
zecchino, si avvia trasportata a piedi e
a spalla dei pellegrini, verso Il suo
santuario posto a dodici chilometri, nel
luogo dove la leggenda vuole sia avvenuto
il ritrovamento del simulacrodella
Madonna. La leggenda narra che l’immagine sacra fosse venerata sin dagli albori del Cristianesimo nell’antica città di Grumentum.
Alla sua distruzione ad opera dei Saraceni, la statua sarebbe stata nascosta in una
buca perpreservarla dalle incursioni e ritrovata successivamente grazie
all’apparizione di misteriosi fuochi. Il simulacro dunque venne traslato da una forza
invisibile presso la Chiesa Madre di Viggiano. Ma nella prima successiva domenica
di maggio la Madonna si sollevò e tornò in cima al Monte, a significare la sua volontà
di rimanere per una parte dell’anno nel paese e per alcuni mesi sul Sacro Monte. La
statua,traslata con una lunga processione a piedi, torna in paese la prima domenica di
settembre, in tarda serata, sommersa dalle luci delle candele.