Ci siamo incamminati sulle orme di Maria, per sentire il profumo delle rose, nel mese a Lei dedicato.
E’ finita la festa, quella che ogni anno il popolo di Vieste dedica alla Mamma del Cielo. ”Ciao Mamma, buon viaggio”, lo ha sussurrato Monsignor D’Ambrosio nel momento in cui la statua di Santa Maria lasciava il sontuoso baldacchino di città per “entrare” nella cassa di campagna.” statte bbona Madonna mia”, lo ha cantato il popolo di Vieste negli ultimi istanti, prima di essere separato da Lei attraverso il vetro della sua nicchia. E lentamente la lunga fila di popolo si è allontanata dalla Cattedrale per riprendere le proprie attività o per riprendere il viaggio di ritorno verso casa.
L’impegno da parte del Comitato e del Clero,e da parte di tutti, è stato lungo ed estenuante, intriso questa volta di malinconia per la malattia e la morte dell’Arcivescovo Castoro.Ma il tempo è passato in fretta e anche la festività di questo anno 2018 è giunta al termine.
Su come sia andata questa festa, sui gradimenti o sulle immancabili lamentele, possiamo certamente affermare che abbiamo fatto il possibile per fare in modo che tutto si svolgesse nei migliori dei modi. Ma è chiaro che non sarà mai possibile poter accontentare una platea cosi vasta, perché ognuno ha un proprio modo di vedere. Da alcuni sondaggi però abbiamo notato gente soddisfatta per lo spettacolo canoro ( che ha coinvolto giovani e meno giovani), per le luminarie e per gli spettacoli pirotecnici durante i quali il cielo si illuminava di luce che si rifletteva nel mare in un fantasmagorico miscuglio di colori. E questo per noi è certamente una grande soddisfazione che ci ripaga per i nostri sacrifici. Siamo ancora pronti ad affrontare i mesi che ci separano dalla festività del 2019 perché il nostro è un entusiasmo che qualche volta si affievolisce, ma non si spegne. Però avvertiamo forte il bisogno di avere il vostro continuo sostegno che, lo dobbiamo dire, troppe volte stenta a divenire forte.
Diciamo grazie , all’Arcivescovo Monsignor Domenico D’Ambrosio, a tutto il clero, ai cori che hanno animato tutte le novene e le celebrazioni Eucaristiche, alle Confraternite, alle bande cittadine, alle ragazze dei “Ritmi e nastri” della Parrocchia di Gesù Buon Pastore con l’associazione Proxima, alle bambine del “mondo che vorrei”,al gruppo “pizzeche e muzzeche”,a tutti coloro che si sono alternati nella manifestazione della “festa a Maria”, alle Autorità Civili e Militari, alla Amministrazione Comunale, al Comando della Polizia Locale, a tutti i volontari che a titolo gratuito hanno dato il meglio di sè stesso, alle Redazioni delle emittenti televisive e radiofoniche di Vieste. Ma un grazie particolare lo dobbiamo alla Redazione di Gargano TV. Mai come stavolta le persone malate o impossibilitate hanno potuto godere di tutte le manifestazioni religiose in sintonia diretta.Grazie a chi, in forma silenziosa, ha donato la propria sofferenza per il grande tripudio dedicato a Santa Maria di Merino. Grazie a Monsignor Michele Castoro che sicuramente dal cielo ci ha guardato e benedetto.