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IL SOLE DI APRILE SCALDA I CUORI E IL FISICO, MENTRE CI PREPARIAMO ALLA SETTIMANA SANTA

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Questo è il luogo tanto caro alla città di Vieste perchè qui incontriamo piu’ facilmente la Madonna che veneriamo sotto il titolo di Santa Maria di Merino, ha detto Don Giuseppe Clemente, che ha celebrato la Eucarestia nella chiesa all’aperto del Santuario diocesano di Merino, in questo sabato che è la vigilia della settimana santa. Ma ora è il tempo di pensare alla Vergine Maria nel suo ruolo di madre addolorata, partecipe delle sofferenze del figlio Gesù Cristo durante la sua passione e crocifissione.Dobbiamo pensare che i suoi dolori sono i dolori che noi provochiamo ogni giorno, quando non ascoltiamo quello che Gesu’ ci dice.

Essere devoti della Madonna non significa venire qui a Merino ogni sabato, ha raccomandato poi Don Antonio De Padova nel suo saluto finale. A nulla vale se non andiamo a messa durante la domenica o se, in questi particolari giorni, non seguiremo Gesu’ sul suo calvario non partecipando al triduo pasquale che è uno dei punti cardini di tutta la liturgia e di tutto l’insegnamento della chiesa cattolica. Il giorno di questo sabato è stato certamente uno dei piu’ caldi e piu’ soleggiati di questa primavera, lo spirito giusto per scaldare i cuori e per contemplare la Madonna tra un manto di erba verde e tanti fiori di campo.

Oggi penultimo giorno dei sabato di Santa Maria ( il prossimo infatti sarà Sabato santo e non ci saranno Messe in nessuna chiesa). L’appuntamento finale è per il 26 aprile, evento che precederà di pochi giorni l’inizio della novena che ci preparerà alla festa grande dedicata tutta alla Madonna di Merino.