L’Arcangelo Michele è conosciuto come il capo di tutti gli Angeli. Colui che possiede eccezionale forza e coraggio e combatte perchè il bene prevalga sul male. Tutta la gente del Gargano, ma anche la gente che vive in altre zone, chiede aiuto all’Arcangelo Michele perché infonda il coraggio per superare paure e ansie,e dia la forza per resistere al peccato.
L’Arcangelo San Michele è il protettore del Gargano e dell’intera provincia di Foggia e a lui, in caso di calamità naturali, e specialmente in caso di terremoti, il popolo si affida implorandolo.
L’origine del Santuario di San Michele sul Gargano, costruito su una grotta dove l’Arcangelo è apparso per la prima volta ad un allevatore, si può collocare tra la fine del V e l’inizio del VI secolo.
Il Liber de apparitione santi Michaelis in Monte Gargano, la cui stesura risale all’VIII secolo, ricostruisce in maniera suggestiva i fatti miracolosi che diedero origine al culto dell’Arcangelo Michele sul nostro promontorio. Esso è legato al ricordo di quattro apparizioni avvenute nel corso dei secoli, narrate con precisione e con la testimonianza dei fatti miracolosi che qui sono accaduti.
La sacra Grotta da secoli è meta di pellegrinaggi, luogo di preghiera e soprattutto di riconciliazione con Dio. Le apparizioni sono un segno rivolto all’uomo perché si inchini davanti alla Maestà Divina. Nell’arco della storia, i cristiani da tutto il mondo sono venuti al Santuario del Gargano, “casa di Dio e porta del cielo”, per ritrovare pace e perdono nelle braccia amorevoli del Padre e onorare l’Arcangelo S. Michele.Fra i pellegrini più cari alla fede troviamo numerosi Papi (tra cui Alessandro III, S. Celestino V,San Giovanni XXIII e San Giovanni Paolo II), Sovrani (come Enrico II, Matilde di Canossa, Carlo d’Angiò, Vittorio Emanuele III e Umberto II di Savoia) diversi capi di governo e ministri; alcuni Santi (come Bernardo di Chiaravalle, Francesco d’Assisi, Alfonso de’ Liguori, Gerardo Maiella), migliaia di pellegrini venuti da tutte le nazioni, attratti dal fascino dalla Celeste Basilica così singolare, dove trovano speranza, perdono e pace, per intercessione di S. Michele Arcangelo.
Dal 1993 il sovrano Ordine dei Pellegrini di Vieste, in collaborazione con il WWF ( allora era presidente l’Onorevole Grazia Francescato che con i pellegrini viestani volle percorrere l’intero tratto) ha ripristinato l’antica usanza di recarsi a piedi da Vieste, riformando il benemerito gruppo dei Sammichelari.Quella di San Michele è la statua che Vieste venera particolarmente in occasione della festa di Santa Maria di Merino e, con l’Arcangelo Gabriele, “gode” del privilegio di essere collocata ai piedi della Vergine Santa Maria di Merino.