Da qualche giorno, nel centro storico di Vieste, abbiamo iniziato la raccolta estiva di fondi per la festa di Santa Maria che si terrà a maggio del 2017. Alcuni ci fanno notare che questa visita anticipata ( che facciamo la sera) “disturba” il loro lavoro. Altri ci danno subito il proprio obolo, ma ci riempiono di mille consigli su come sarebbe più opportuno spendere il denaro raccolto. Se la prima opinione non merita, a parer nostro, molta attenzione,riteniamo di dover dare invece una risposta approfondita alla seconda.
La festa patronale è per ogni paese un appuntamento annuale che mette insieme la fede cristiana e la cultura del popolo.
Esse sono nate come momento di ringraziamento per qualche beneficio ricevuto dalle comunità locali o per richiedere la protezione da ogni tipo di male. Ma sono nate anche come momento di aggregazione. Infatti è proprio durante le feste patronali che i parenti ( quelli lontani) si rivedono, oppure gli amici si reincontrano durante il tradizionale “struscio”. Anticamente la festa patronale era anche il giorno in cui si rivelavano gli amori segreti o si facevano promesse di matrimonio.
Certo bisognerebbe ripensare la festa patronale ponendo in secondo piano tutto quello che non ha nulla a che fare con la dimensione religiosa. Ma la nostra chiesa viestana è già su un binario simile. Alcuni definiscono la Santa Maria come la “Pasqua” della nostra comunità viestana. Sono tanti coloro che si avvicinano alla Confessione e al Sacramento dell’Eucarestia in questa occasione. Segno che esiste uno sforzo, che purtroppo non ancora coinvolge la maggioranza, di cambiare lo stile di vita. Da molti anni sono cambiate le proposte di programmazione. Infatti vengono svolte diverse serate specifiche dedicate alla preghiera notturna davanti alla Statua della Madonna, o di attenzione per i giovani, per le famiglie, per le vocazioni . Questo è segno di un rinnovamento.
Non siamo per lo spreco nella realizzazione della festa patronale, ma non possiamo sottrarci di offrire quello che fa parte della storia e della cultura locale e che si è sempre fatto anche nei periodi in cui la comunità viestana conosceva molta povertà.
Se cominceremo però a confrontarci potremo ottenere molto di più e potremo utilizzare parte del denaro trasformando quello che puo essere “festa del devozionismo” in una “festa dell’altruismo”.