Mentre nella fiction di Rai uno Don Matteo è il prete-detective, la cui particolare dote gli permette di scoprire sempre il personaggio che ha commesso un crimine, per poi convertirlo attraverso frasi del Vangelo,Il nostro Don Matteo è il prete dell’entusiasmo, convinto che il sacerdote debba essere l’uomo particolare sempre al centro dell’attenzione.
Il Sacerdote infatti non si incontra solo sull’altare ma soprattutto fuori dalle Chiese. Ed è proprio nelle strade che si incontra l’uomo di Cristo fra gli uomini nel mondo, con il “gravissimo” compito – so che è una parola brutta ma è per farmi capire meglio – ha detto nella sua omelia, “di dover sempre essere pronto a dispensare una parola buona che sappia attirare alla fede chiunque”.
Don Matteo Troiano ha compiuto cinquanta anni di sacerdozio e a Vieste li ha voluti festeggiare in un modo semplice e singolare così come è nel suo carattere. Don Matteo e Don Celestino sono amici da lunga data ed è proprio presso la chiesa all’aperto di Santa Maria delle grazie, dove Don Celestino è parroco, che ha voluto rendere grazie a Dio per il dono del sacerdozio ricevuto cinquanta anni fa. “Don Matteo, ha detto don Celestino durante i suoi saluti, è come i giovani che Papa Francesco desidera. Un giovane spento è già andato in pensione, dice il Papa. Ma don Matteo che è già in pensione, in realtà è rimasto come un giovane vivace che sa mettersi ancora in competizione, che sa giocare da titolare e non è una riserva”.
Don Matteo alla fine della Messa, ringraziando i fedeli presenti, ha voluto “regalare” la buona musica attraverso alcuni amici venuti da Budapest con un meraviglioso concerto di violini a cura dell’Orchestra Tzigana diretta dal Maestro Antal Szalai.
A don Matteo gli auguri da parte di tutto il direttivo del Comitato e un grazie particolare per l’amore e l’attenzione che riserva verso la nostra festa patronale, tanto da essersi meritato la particolare “adozione” da parte della nostra chiesa Viestana.