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IL CENTRO STORICO DI VIESTE E LE STRADE DI SANTA MARIA


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Nel cuore dell’estate le strade del centro storico si popolano abbandonando lo stato sonnecchiante e timido del periodo invernale. I turisti che pullulano tra negozi e locali caratteristici forse non sanno che la vita civica dei Viestani fino agli inizi degli anni cinquanta si svolgeva soprattutto qui e forse non sanno neanche che molti fatti storici di piraterie o di sommosse sono accaduti qui. Però  queste strade  il nove maggio di ogni anno si sono sempre riempite di gente perché di qui parte la più singolare processione  che è realizzata secondo una antica e ambita tradizione secolare. Potremmo allora definire il nostro centro storico come il cammino della cultura, della storia  e della religiosità del popolo viestano. Il nove maggio , appena l’Arcivescovo ha concluso la celebrazione Eucaristica, le statue dei Santi che accompagnano la Madonna lungo le strade cittadine,escono una ad una secondo una cronologia, tra applausi e preghiere. Ad attendere l’inizio della processione dal largo Seggio, per iniziare il corteo religioso, è lo stendardo di San Giorgio, con la statua e la  confraternita. San Giorgio spesso è invocato contro il male, simboleggiato dal drago. Sul Gargano, soprattutto lungo le coste, il drago raffigurava il terrore delle scorrerie turche, e forse per questo i Viestani hanno acclamato San Giorgio come protettore.santa maria 1972 b Segue la confraternita di Sant’Antonio di Padova con la statua lignea , invocato come grande dispensatore di miracoli. Segue ancora la statua di San Giuseppe, sposo di Maria e protettore della buona morte, raffigurato come una persona vecchia e saggia che regge il Bambino Gesù nell’intento di abbracciare il suo vecchio padre e la confraternita della Madonna del Rosario con le statue di San Francesco da Paola, protettore dei naviganti, e dell’Arcangelo Gabriele che affida alla Madonna il grande Messaggio che sarebbe diventata la Madre del nostro Salvatore. Nell’ultima confraternita, quella della Trinità, troviamo gli arcangeli Raffaele invocato contro la cecità e come protettore dei giovani, e di San Michele protettore del Gargano e vincitore sul maligno. La grande e lunga processione si apre dunque con un cavaliere che combatte il drago e si chiude con l’arcangelo San  Michele, anche Egli nell’atto di sconfiggere un drago, simbolo della morte e del peccato. Tutto fa coreografia e precede la antica portantina riccamente indorata che racchiude, come scrigno, la statua di Santa Maria di Merino.

La processione è completa e lo scampanio festoso , con lo sparo di mortaretti, indicano l’uscita della Madonna dalla Cattedrale.

La processione sosta pochi minuti sotto le scalinate laterali della Cattedrale,per comporsi in modo più ordinato. Li nel Medioevo si svolgeva il mercato. Si prosegue per la traversa di Via Diaz. Qui era il negozio di un certo Michele Cariglia, dove Monsignor Gagliardi, nel lontano maggio del 1919, dovette rifugiarsi per scampare a un linciaggio perché era diffusa  la falsa notizia che la Madonna sarebbe stata venduta. Le notizie storiche , o la pura fantasia, hanno tramandato che in quella occasione alcune pietre entrarono nel negozio colpendo una culla dove dormiva una bimba di pochi mesi che rimase miracolosamente illesa.

Anticamente la processione passava lungo il costone che lo collegava al Seggio e che oggi non esiste più a causa della caduta della falesia che distrusse molte abitazioni del ghetto della Judeca. La Madonna quindi costeggiava il mare e poi attraversava la Piazza del Seggio, salutata dagli spari. La scalinata di Via Vesta invece veniva percorsa di sera lasciando libero il costone in cui i militari facevano la ronda notturna per sorvegliare il mare.ViesteAntica_3.jpg

Al largo seggio oggi vengono sparati fuochi d’artificio. Un gesto di devozione che, a nostro avviso, andrebbe rivisto perché la stabilità dei manufatti antichi potrebbe essersi pericolosamente compromessa proprio a causa della loro vetustà. La processione ora è pronta per fare il suo ingresso  nella zona più nuova e moderna, 

 Vieste antica rimane alle spalle della Madonna in attesa che, passato il giorno festoso, torni ancora a rivivere la ripetuta gloria e la millenaria storia, insieme a quel grande afflusso di gente che appare ogni sera di questi giorni di calura estiva.