Clero e Laici siate uniti !
Le parole di Monsignor Valentino Vailati, pronunciate durante il pontificale dell’ 8 maggio dell’ormai lontano 1990, ultimo messaggio prima di lasciare la reggenza della ArciDiocesi di Manfredonia-Vieste a Monsignor Vincenzo D’Addario, sono un testamento spirituale, ma anche un monito. Una omelia che, nonostante siano trascorsi ventisei anni, appare quanto mai attuale .Verso gli Amministratori Comunali, verso il Clero e verso i cittadini viestani sono parole sapienti, sagge e cariche d’amore per una città che recentemente è sembrata come una barca galleggiante su un mare agitato. Noi la vogliamo riproporre perché, vicini alle competizioni elettorali amministrative, possiamo essere illuminati e protetti da Santa Maria di Merino, nonchè dalla saggezza di un valido Pastore della nostra Chiesa locale.
Eccellenze Rev me,Confratelli, Onorevoli, Autorità Comunali ,Cittadini e Fedeli di Vieste.Ancora una
volta abbiamo la gioia di trovarci insieme per onorare Santa Maria di Merino, amatissima Patrona di questa
città.’
Grazia per il presente, è memoria per il passato, è impegno per l’avvenire. Da quanti secoli questa festa di
maggio entra nel calendario della storia viestana! Alludo alla storia della comunità ecclesiale che ha sempre
guardato a Maria SS.come un modello di vita e di operosità cristiana.
Alludo anche alla storia della comunità civile che da Maria Madre del Signore ha tratto ispirazione per un
ordinamento cittadino che fosse Il più possibile rivolto al bene comune. Lo stato presente vi può anche
inorgoglire,se pensate solo a partire da cinquant’anni fa. Ma come ignorare le attuali difficoltà, le
complessesituazioni sociali,gli attentati al tessuto ecclesiale e civile?
Rivolgendomi ai sacerdoti voglio raccomandare l’unità del presbiterio, la comunione di intenti, la concordia
nelle iniziative, l’amore ai giovani e ai bisognosi; voglio raccomandare l’unità dei Sacerdoti con i laici
impegnati: catechisti, educatori,operatori caritativi,turistici ecc.
Forse anche a Vieste diminuisce il numero di quelli che fanno pratica domenicale. D’altra parte cresce il
numero dei laici impegnati. Ci vuole allora tra i sacerdoti una unità, una comunione più profonda che
assicuri la missione viva e attuale della chiesa che è in Vieste.
Che dirò alle autorità civili? Nei vent’anni del mio episcopato esse sono state strumento di un progresso che
è sotto gli occhi di tutti.Ed io do lode a tutte le Amministrazioni che si sono succedute. Certamente si poteva
ottenere molto di più se, con maggiore larghezza si fossero verificate le desiderate condizioni di cultura, di
intraprendenza, di disinteresse, di priorità del bene comune. Ma non sono qui per intonare lamenti. Per
l’amore che porto a questa città, voglio suggerire alle Autorità locali uno sforzo convergente, per migliorare
le condizioni di vita che interessano non solo i turisti, ma in primo luogo i suoi abitanti. Questi attendono
qualche cosa di nuovo e di bello. Sarà necessario lavorare con rigore morale, con slancio e saggezza nei vari
provvedimenti. Occorrerà lavorare tutti insieme. Il ruolo delle istituzioni pubbliche che voi rappresentate è
primario e senza di esso tutto può rimanere inerte. Che il futuro ci riservi la sorpresa di una Vieste
all’altezza della sua storia, delle sue bellezze naturali e della sua risonanza.
E’ il mio augurio e la mia speranza come Vescovo e come cittadino onorario affido a Santa Maria di Merino
perché Vieste abbia, per sua intercessione pace, salvezza e prosperità.
Vieste 8 maggio 1990 Valentino Vailati – Arcivescovo
(fonte Garnews 90)