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LA GRANDE STATUA DELL’IMMACOLATA NELLA CATTEDRALE DI VIESTE

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Sulla base della statua della Madonna Immacolata, venerata nella basilica cattedrale di Vieste, si legge  un nome e una data, ovvero Nicola Antonio Brudaglio 1756.Un artista della città di Andria, nel passato recente probabilmente sconosciuto a molti viestani. Eppure già dal lontano secolo XVIII, la statua è stata sempre custodita nella chiesa di San Giovanni Battista, “dimenticata” successivamente nei locali dell’oratorio della cattedrale  e definitivamente posta all’attenzione e venerazione dopo radicali lavori di restauro che le hanno ridonato la sua grande bellezza. L’  Immacolata della cattedrale di Vieste è sicuramente una delle opere del Brudaglio più riuscite e una delle più antiche. Questa maestosa statua sta a testimoniare un passato ( il periodo settecentesco)  culturalmente elevato e copioso di benessere spirituale.Un dono fatto alla città di Vieste, ex voto di una persona facoltosa che – ci racconta don Gioacchino parroco della cattedrale viestana –   al largo di Vieste, stava affondando con la sua imbarcazione per un fortunale. Un voto fatto alla vergine Maria guardando proprio il campanile della chiesa di San Giovanni. La salvezza, secondo tale voto, sarebbe stata corrisposta con il dono di una statua raffigurante la Vergine da donare a quella chiesa e alla sua città.
Questa pregevole scultura lignea veniva un tempo portata in processione ( l’8 dicembre) lungo le strade di Vieste, in occasione dell’anno Santo, e dunque ogni 25 anni. Poi la tradizione si perse ma venne “ripescata” da Monsignor Domenico D’ambrosio nell’anno 2000
, dopo aver subito un radicale restauro da parte dell’artista viestano Franco Lorusso.

Nicola Antonio, della famiglia Brudaglio,  ha eseguito molte opere che arricchiscono principalmente la città di Andria, ma anche molti centri della Puglia( tra cui Vieste) della Basilicata e del Molise.Egli nacque nel 1703 ad Andria,dove è deceduto nel 1788.  Fu allievo di Giacomo Colombo, grazie al quale imparò l’arte dell’intagliatore in modo fine ed artistico.Soggiornò a Napoli, lasciando probabilmente una statua dell’Immacolata anche nella cattedrale di Salerno, dove esiste una copia molto simile alla nostra. In Campania soggiorno’ per un lungo periodo, fino a stabilirsi di nuovo  ad Andria nel 1743. Nicola Antonio eseguì statue lignee soprattutto per le comunità francescane, contribuendo alla popolarità di una iconografia che è la più diffusa del mondo cristiano.