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E’ LA GRANDE FESTA DEI VIESTANI

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IMPLORANTI INSIEME AL NOSTRO ARCIVESCOVO DAVANTI A SANTA MARIA DI MERINO

Le campane suonano e suoneranno a distesa nei giorni che appartengono alla nostra Protettrice Santa Maria di Merino. Sono i giorni in cui la città si presenta ai piedi di Santa Maria di Merino per implorare grazie e perdono. Sono i giorni in cui ogni viestano ha gli occhi e il cuore rivolto verso la Madonna. Sono anche i giorni in cui le tante lacrime sono affidate a lei perché ognuno ha da portare le proprie gioie e le proprie sofferenze.

Mai avremmo pensato che la nostra festa, cosi ricca di sfarzi e tradizioni, avrebbe subito una riduzione cosi evidente per il secondo anno successivo. Ed ora, piu’ che mai, abbiamo bisogno ed attendiamo lo sguardo amabile della Madonna sulla sua città, perché questa pandemia cessi subito e definitivamente.

Il cantico dei canticI che fa da introduzione a questa celebrazione ,ha detto l’Arcivescovo durante l’omelia della Messa pontificale, è l’icona biblica del mese di maggio, mese della primavera e delle tante speranze. Il tentativo di risposta della città di Vieste è quella di chiedere alla Madonna di mostrare il proprio viso. Siamo testimoni e vittime di quello che accade da oltre un anno,ha ancora detto il Vescovo. La nostra è una preghiera e supplica alla Madonna di Merino dei nostri desideri e devoti cittadini di una città unica e meravigliosa. Madonna di Merino, madre della umanità, il nostro popolo guarda a te da secoli con fiducia e ti implora di benedirlo. Sempre abbiamo esultato e gioito vedendo la tua miracolosa effigie passare tra le strade della nostra città, guardare il nostro mare, il nostro territorio, le nostre campagne profumate e ridenti per giungere a Merino, al tuo santuario.Siamo cosi certi di avere una Madre che guarda alla nostra quotidianità. Una trama irrobustita dalle nostre laboriosità. Il tuo passaggio sembra far gioire il nostro territorio unico ed irripetibile. E’ormai il secondo anno, ha detto Padre Franco, che l’espressione esterna della nostra fede ricca di tradizione è bloccata a causa di un invisibile virus.

Infine una invocazione ancora piu’ forte  alla Madonna da parte del Vescovo: Piu’ si fa lungo questo tempo oscuro e piu’ avvertiamo che il nostro sguardo positivo verso il futuro viene meno. Questo virus non solo ha mietuto vittime, ma ha anche intaccato relazioni familiari ed amicali e minaccia la tenuta dell’economia. Questo virus ha ucciso la nostra dignità e il diritto al lavoro e ha rubato il diritto alla giovinezza ricco di speranza. Questa pandemia schiaccia la nostra speranza. Vieste e tutta l’umanità ha bisogno di guarire non solo nel fisico, ma anche nella economia e nel bisogno spirituale e religioso. Eleva la tua voce verso il tuo figlio Gesu’, se Egli vuole, puo’ guarirci.

All’ invocazione accorata del nostro Arcivescovo ci uniamo anche noi e insieme eleviamo a Santa Maria di Merino di accogliere tra le sue braccia anche quelle di Ilaria  Racioppa  una giovane mamma di Vieste, morta questo pomeriggio, a soli 29 anni, proprio alla vigilia della festa piu’ bella di Vieste e alla vigilia della festa della Mamma. Una parola, la piu bella del mondo, che una tenera bambina ormai non potrà mai piu chiamare.