La Chiesa di Vieste, nella settimana dell’unità dei Cristiani, si è stretta intorno al suo Vescovo emerito.
Ad un vispo fanciullo della vicina Peschici – come lui stesso rivelo’ in una omelia di alcuni anni fa – piaceva tanto poter partecipare alla processione di Santa Maria di Merino. Un giorno comunico’ ai propri genitori il desiderio di diventare prete. Il tempo volo’ e per imposizioni delle mani di monsignor Andrea Cesarano quel fanciullo, ormai diventato uomo, fu consacrato per sempre alla vita sacerdotale. Con gli anni venne destinato ad essere parroco in San Giovanni Rotondo. Don Mimi D’Ambrosio, notato per le sue eccezionali doti comunicative, venne eletto vescovo di Termoli-Larino, ricevendo la consacrazione episcopale il 6 gennaio 1990 dalle mani di Papa Giovanni Paolo II. È stato eletto poi Arcivescovo dell’arcidiocesi metropolitana di Foggia-Bovino da dove, per volontà dello stesso Papa Giovanni Paolo II, l’8 marzo 2003 è stato trasferito presso l’arcidiocesi di Manfredonia-Vieste-San Giovani Rotondo.
Nella nostra Arcidiocesi rimase come pastore per circa sei anni. Successivamente venne trasferito a Lecce.
Oggi monsignor Domenico D’Ambrosio,per sopraggiunti limiti di età, ha terminato il proprio incarico di Vescovo reggente. Tuttavia, tornando nella Diocesi di Origine, quale Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, è rimasto attento e vigile alle necessità spirituali, verso la quale ha sempre dimostrato il proprio attaccamento, ma si sente un cittadino di Vieste. Particolarmente legato alla Madonna di Merino,di cui ha voluto tenacemente che si realizzassero i restauri, e a Don Antonio Spalatro, di cui ha avviato il processo di canonizzazione, attualmente in esame da parte della congregazione della causa dei Santi dopo che si è conclusa la fase diocesana.
Ma monsignor D’Ambrosio è anche cittadino onorario di Vieste. Per tal motivo ha voluto celebrare una Santa Messa di ringraziamento anche nella nostra cattedrale,a lui particolarmente cara, in occasione del trentennale del suo servizio episcopale alla Chiesa.
“Sento il mio cuore battere per voi come padre e pastore” ha detto nel suo saluto.” Non so quanto potro’ ancora vivere, ma il mio desiderio è quello di correre verso Dio che ringrazio per i tanti doni che indegnamente mi ha dato e che non sempre ho meritato a causa delle mie debolezze. Ma sento di aver sempre cercato di fare del mio meglio come vescovo. Ringrazio tutti per la vostra presenza che mi sussurra quanto il vostro cuore sia legato al mio.
Grazie a tutti i vari rappresentanti delle varie associazioni, delle Forse dell’Ordine e dell’Amministrazione Comunale. Gioisco insieme a voi per rendere grazie a Dio per questi trenta anni di episcopato che ho svolto nella chiesa da me tanto amata.
Auguri, caro Monsignor Domenico, da parte del Comitato di Santa Maria di Merino. Auguri perché il Suo operato possa essere un legame per tanti anni ancora nel lungo cammino insieme a tutti noi.