Cosa sappiamo sulle origini della diocesi viestana?
Datare con esattezza la nascita della diocesi di Vieste è impresa molto ardua.Ma molto probabilmente risale all’epoca della dominazione bizantina.La necessità di istituire una Diocesi in un paese molto piccolo e sconosciuto, difficile da raggiungere, probabilmente era dettata dalla sua posizione. Cosi protesa nell’Adriatico, avrebbe dato l’idea di una Chiesa temporale presente ovunque . Il primo vescovo conosciuto è Alfano, di cui fu possibile trarre notizie sulla sua presenza storica a Vieste nel 1019, grazie ad una pergamena dell’abbazia di Santa Maria delle Tremiti e datata nel ventiseiesimo anno di episcopato di Alfano, che dunque divenne vescovo di Vieste all’incirca nell’anno 994. Il vescovo è ancora menzionato in pergamene del 1031 e del 1035.Non si hanno notizie della diocesi e dei vescovi di Vieste per oltre un secolo, durante il quale si passò sotto la dominazione dei Normanni.
Il successivo vescovo documentato dalle fonti è Maraldo, la cui presenza è attestata nel 1158 in un’altra pergamena dell’abbazia tremitese . Non fu un buon Pastore, tanto che venne deposto da papa Alessandro III per simonia .Dopo Maraldo le sorti della diocesi viestana vennero rette dal vescovo Simeone che prese parte anche al concilio lateranense del 1179.Fin dall’epoca di papa Pasquale II (1099-1118) la diocesi di Vieste era diocesi suffraganea della provincia ecclesiastica dell’arcidiocesi di Siponto.
La diocesi viestana è stata sempre molto piccola, comprendendo solo il territorio di Vieste, ed era poverissima di rendite, cosa che la dispensava da qualsiasi tipo di imposizione fiscale. Per questa sua particolare situazione, la diocesi vide l’avvicendarsi di molti vescovi, in particolare nel Cinquecento, con 15 vescovi che per lo più non misero mai piede a Vieste. E’ facile intuire che l’assenza frequente del Presule era causa principale di instabilità nel governo pastorale. La maggior parte di questi Vescovi provenivano dagli ambienti curiali romani; come Ugo Boncompagni, futuro papa Gregorio XIII, che governò la diocesi dal 1558 al 1565 e presenziò al concilio di Trento.La cattedrale di Vieste, risalente al X secolo, fu restaurata una prima volta nel XIII secolo all’epoca di Federico II. Ma venne rimaneggiata in più occasioni a causa di frequenti terremoti, e ricostruita nel Settecento durante la reggenza del vescovo viestano Nicola Cimaglia ( una sua lapide con lo stemma è custodita nella basilica minore di San Giovanni battista a Foggia), e di Giuseppe Maruca nato in Aiello Calabro (?).
In seguito al concordato tra la Santa Sede e il Regno delle Due Sicilie, con la bolla De utiliori di papa Pio VII del 27 giugno 1818, la diocesi di Vieste fu data in amministrazione perpetua agli arcivescovi di Manfredonia. Ai canonici della cattedrale di Vieste fu data la possibilità di eleggere un proprio vicario capitolare ogni volta che veniva designato per la diocesi sipontina un nuovo arcivescovo. Un dettagliato elenco dei Vescovi della diocesi viestana ( cronotassi) è possibile rilevarlo nella nostra cattedrale, posto al lato sinistro della cappella della Statua di Santa Maria di Merino
Dal 1986 le due diocesi di Manfredonia e di Vieste sono state fuse in un’unica diocesi e la cattedrale di Vieste ha assunto il titolo di concattedrale.Successivamente,per volontà del papa Giovanni Paolo II, l’ arcidiocesi sipontino-viestana ha preso la nuova denominazione di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo (2003) di cui Monsignor Domenico D’Ambrosio è stato primo arcivescovo.Tuttavia la chiesa di San Giovanni Rotondo non possiede una cattedrale e nè un capitolo.