Durante la processione di Santa Maria del 1961, Vieste perse una delle statue più solenni ed antiche custodite nella Cattedrale. Per ovvi motivi I giovani di oggi non la potranno mai ricordare, ma chi ha vissuto quella giornata di festa patronale, bagnata da una pioggia furibonda e rovinosa, porterà per sempre nella propria mente gli attimi di spavento ed angoscia in cui il simulacro del cavallo e del suo cavaliere caddero a terra in un tonfo che provocarono il terrore in chi era presente. La processione di Santa Maria, che allora aveva un passo più celere di quella odierna, fu resa monca del suo guerriero, patrono della città e della diocesi viestana. Tutti erano bagnati, comprese le statue,i labari, gli stendardi e il lungo mantello del Vescovo Monsignor Cesarano. Tutto trasudava acqua mentre la fanghiglia scorreva tra i due lati del corso Lorenzo Fazzini. Una festa tutta rovinata che lasciò per molto tempo l’amaro in bocca. Si corse subito ai ripari per l’acquisto di una nuova statua, quella attuale, più piccola della precedente. Forse, raccogliendo i cocci, si sarebbe potuto porre rimedio al danno con un adeguato restauro. Ma i tempi erano ancora lontani dal poter ricorrere ai miracoli delle tecniche moderne. Di quella statua, ridotta in frantumi, non si seppe più nulla circa il suo destino.
Oggi Vieste venera San Giorgio raffigurato da una statua lignea, elegante ma meno possente. E con questa festa che si apre da secoli la lunga attesa che ci porterà alla grande festa viestana del nove maggio. Da qui vi narreremo gli avvenimenti più significativi che ci porteranno al lungo corteo della festa a Santa Maria.Intanto Buona festa di San Giorgio.