Il Santuario di Santa Maria di Merino, raggiungibile dopo aver percorso la strada provinciale litoranea per Peschici, è ubicato a circa sette chilometri da Vieste. Da manufatto semi abbandonato fino a circa trenta anni fa (la presenza umana era rilevabile solo per alcuni mesi all’anno in occasione dei “sabati di Santa Maria” e fino al giorno dell’ottavario del 16 maggio), oggi si presenta nella sua mite bellezza di un luogo sacro come oasi dedicata alla preghiera. All’esterno del santuario fanno da cornice, oltre ai resti di mura di epoca romana, l’imponente chiesa all’aperto. Il vetusto tempio è stasto elevato al titolo di Santuario Mariano Diocesano per decreto dell’Arcivescovo Monsignor Domenico Umberto D’ambrosio ( che già da bambino aveva a cuore questo luogo in quanto, dalla vicina Peschici – dove è nato – qui si recava in compagnia del padre). In tale occasione il Santuario è stato arricchito anche da una Porta Santa che riproduce alcuni brani dell’ antica storia del luogo.
La Porta Santa del Santuario di Santa Maria di Merino è opera dell’artista Michele Circiello, ed è composta da una lunetta superiore centrale “Cristo Redentore degli uomini” e sei pannelli che raccontano parte della storia di Pietro del Morrone (eletto papa col nome di Celestino V e che alcune vicissitudini lo hanno condotto a Vieste dopo la rinuncia al pontificato):Di seguito la descrizione
- Pietro del Morrone vive la sua esperienza di eremita nel ventre roccioso della terra pregando e meditando;
- Eletto papa, con il nome di Celestino V è consacrato a Collemaggio (AQ) il 29 agosto 1294;
- Celestino V in umiltà rinunzia al papato e cerca pace oltre l’adriatico;
- Il mare lo ributta sulla spiaggia di Scialmarino;
- E’ ospite per alcuni giorni nel Santuario di S. Maria di Merino;
- L’accoglie la Madre di Dio che benedice il suo figlio e la città di Vieste
Il santuario è facilmente accessibile a tutti . In occasione di celebrazioni liturgiche nei tempi solenni dell’anno, è possibile l’acquisto di ricordini, di guide e di candele da deporre ai piedi della Vergine Santissima di Merino e dei simulacri dei Santi Celestino V o Marino l’Eremita (che qui visse per qualche tempo e qui fu martirizzato).
La Porta rimanda al passaggio che ogni cristiano è chiamato a compiere dal peccato alla grazia, guardando a Cristo che di sé dice: «Io sono la porta».