La chiesa di San Francesco, dove da tempo immemorabile si venera la pregevole statua di sant’Antonio da Padova, si presentava stracolma e a malapena riusciva a contenere la gente che ha partecipato alla celebrazione della Messa Solenne delle ore 11,30, celebrata da Don Fabio Clemente e animata dal coro interparrocchiale ecumenico.
Vieste è protesa sul mare, e ancor più la stessa Chiesa, antica e facente parte del gran complesso monumentale del convento dedicato a Santa Caterina, racchiusa da bastioni continuamente lambiti ed erosi dalla salsedine e dai numerosi venti.
Ed è proprio in questo periodo che la nostra città si apre alla accoglienza dei tanti ospiti in una stagione turistica che si annuncia prepotentemente alle porte.
La festa di Sant’Antonio da Padova chiude tutte le più importanti feste religiose dell’anno, che iniziano con quella di San Giorgio per proseguire con quella grande di Santa Maria di Merino. Tutto in un frettoloso rincorrersi di giorni in un numero che arriva a poco più di un mese e mezzo.
“Sant’Antonio è il Grande Taumaturgo” -ha detto don Fabio durante l’omelia- “ ed a lui ci raccomandiamo per ottenere le grazie. Ma la grazia più grande che possiamo chiedergli è che Vieste sappia tornare alla legalità. Troppe volte, ha detto ancora don Fabio, abbiamo smarrito la retta via facendoci prendere dalla fame di affari. Il dipendente riceva la giusta mercè del suo lavoro nelle strutture turistiche e gli ospiti trovino ospitalità ed accoglienza.”
A tutti gli Antonio della nostra città, ma anche da chi ci legge da lontano. un augurio sincero per un felice onomastico.