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IL “SUDORE” DI SANTA MARIA

                                                                                                               

                                                                                                               Si avvicina la festa di Santa Maria di Merino. E’ bello rivedere a ritroso i tanti avvenimenti che hanno caratterizzato la vita di noi 031bambini e ragazzi degli anni cinquanta e sessanta. E mentre si risente lo scampanio grandioso e festoso della Cattedrale, riappare alla mente  quanto ci raccontavano gli anziani sulle impressioni percepite e sulle fantasie che arricchivano la nostra statua di Santa Maria. Anche se ci sarebbe piaciuto partecipare alla cerimonia di intronizzazione, il maestro delle scuole elementari non ce lo permetteva, né tantomeno ce lo permettevano i nostri genitori,  cosi’ legati alle condizioni sociali di allora. Bisognava ubbidire !! Per questo  non andare a scuola per partecipare a questa cerimonia sacra,  sarebbe stato comunque scortese verso le istituzioni scolastiche. Cosi’ vicinissimi alla Cattedrale ( scuole elementari Fazzini ) ci toccava solamente sentire gli spari e le campane a gloria e , ravvolti dalla fantasia, immaginavamo di essere presenti ugualmente in chiesa e di cantare insieme i canti popolari dedicati a Santa Maria. Qualcuno degli amici più grandi o anche i nostri stessi genitori, tornati a casa,ci raccontavano come  erano andate le cose. “Quanta gente! E quante persone che gridavano piangendo e cercando di toccare la Madonna con il fazzoletto o con la mano. Ma perché la gente gridava e piangeva? La risposta era semplice e decisa: Ci sono  mamme che hanno perso il loro figlio da poco perché ammalato ( allora si moriva facilmente di tifo a altre malattie di origine batteriche e gli ospedali non erano troppo facili da raggiungere). Oppure c’erano  delle mogli che avevano perso il proprio marito perché era morto in mare. Altre erano le mogli che piangevano perché i loro mariti erano emigrati per motivi di lavoro   in America o in altre Terre lontane e chissà quando e se avrebbero fatto più ritorno.

Quando la Madonna era stata finalmente collocata sul trono e non solo gli occhi erano a lei puntati ma anche le luci, si cominciava ad immaginare e a pensare alla vera storia di quella statua  cosi bella e  cosi irrangiungibile.  Ma colpiva soprattutto l’immagine del suo viso luccicante. Gli anziani ci raccontavano che la Madonna sudasse. Gli anziani. “arricchivano la loro fantasia raccontandoci che la Madonna sudasse ogni qualvolta veniva a conoscenza ( praticamente sempre) delle sofferenze della gente per le disgrazie o per i peccati.

Per questo il popolo faceva asciugare il viso attraverso un fazzoletto .Quel panno sarebbe stato conservato  a casa per  sconfiggere il male attraverso la preghiera.

Peccato che i necessari restauri hanno reso il viso un po’ opaco asportando il lucido. Era bello fantasticare e credere davvero che la Madonna stesse sudando..  

                                                                                                                                                     Bartolo Baldi